Si è svolta ieri in modo virtuale la seconda e conclusiva giornata dell’incontro tra la Presidenza del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam), i presidenti e i segretari generali delle 22 Conferenze episcopali dell’America Latina e dei Caraibi, incentrata sul processo di riorganizzazione e rinnovamento che sta coinvolgendo il Celam, come organo di comunione a servizio delle Chiese del continente. Il presidente dell’organismo, mons. Miguel Cabrejos Vidarte, ha spiegato che, nell’ambito del suo servizio alle Conferenze episcopali, l’organizzazione “cerca di rispondere ai segni pressanti dei tempi e di contribuire a costruire una Chiesa che stabilisce nuovi percorsi di fronte alle realtà dell’America Latina e dei Caraibi. Una presenza rinnovata, capace di porsi in ascolto delle grida delle persone e della terra”. Mons. Cabrejos ha indicato alcuni fondamenti rispetto ai quali deve orientarsi il processo di riorganizzazione del Celam. In primo luogo, è necessario capire che “l’essenziale è l’evangelizzazione”, compito che deve essere sempre trasversale a tutta l’attività missionaria della Chiesa. Il Celam, in secondo luogo, dev’essere “una voce profetica, non solo per denunciare le realtà del peccato strutturale, ma per proporre un altro modo di agire”. Inoltre, collegialità e sinodalità devono diventare una realtà nella vita quotidiana della Chiesa nel continente.
“Solo così la Chiesa saprà essere significativa in ordine all’incidenza o alla trasformazione della realtà, in ricerca di un dialogo costante tra Chiesa e società. Si tratta di lavorare con passione per superare l’autoreferenzialità”, ha concluso mons. Cabrejos.