“Invece che guardare indietro, voglio guardare avanti di 75 anni, al 2095. Mia figlia più piccola, Lucie, avrà 76 anni”. Così ha esordito il presidente del Consiglio europeo Charles Michel il suo videomessaggio in occasione del 75° anniversario delle Nazioni Unite. Immaginando come sarà la vita di Lucie, della sorella Jeanne e del fratello Maximilien, e del mondo. “Come cittadino, ovviamente, ma anche come leader politico, credo fermamente che l’intelligenza e l’empatia, sia individuali sia collettive, insieme costituiscano la forza trainante del progresso. Libertà e rispetto sono le sue fonti energetiche rinnovabili”. È l’insegnamento di questi 75 anni, ha continuato Michel, per cui “ogni volta che la cooperazione, lo scambio e la tolleranza sono stati messi in pratica, le condizioni di vita sono migliorate” e l’Ue “ne è la prova empirica e lampante”. Oggi la crisi del Covid-19 “ci apre gli occhi e ci ricorda l’essenziale: l’integrità e la dignità di ogni essere umano. Il benessere, individuale e collettivo, deve sempre essere la nostra bussola”. “Rispetto e tenacia”, secondo Michel gli atteggiamenti indispensabili perché “il dialogo e la cooperazione” aiutino ad evitare le trappole di incomprensioni, con pazienza e imparando gli uni dagli altri. Dopo aver “solennemente rinnovato” l’impegno dell’Ue per il multilateralismo, “con un brivido penso a Lucie, Jeanne, Maximilien e a tutti i bambini che col tempo compiranno 75 anni” ha concluso Michel. “I nostri discorsi non saranno sufficienti. Sono le nostre azioni e il nostro coraggio oggi che apriranno loro l’opportunità di spiegare le ali”.