A Roma e Torino si è svolta una mobilitazione a Roma dei giovani italiani senza cittadinanza con il “voto” virtuale nelle piazze, un’azione simbolica con schede e urne finte per reclamare il diritto al voto per oltre 1 milione e mezzo di persone maggiorenni, nate o cresciute in Italia. Questi giovani, infatti, non partecipano al voto di questi giorni per il referendum costituzionale e le elezioni locali e chiedono da anni l’approvazione di una nuova legge sulla cittadinanza. “Mi ricordo ancora quando la mia migliore amica compì 18 anni. Eravamo cresciute insieme, tuttavia io andai a fare la patente, mentre lei andava in questura per fare il permesso di soggiorno. Da quel giorno ho deciso che mi sarei battuta fino alla fine per cambiare l’attuale legge ingiusta sulla cittadinanza”, racconta Kwanza Musi Dos Santos, attivista e cofondatrice dell’associazione QuestaéRoma. “I figli degli immigrati – aggiunge Fatima Maiga del movimento Italiani senza cittadinanza – sono costruttori di ponti tra la cultura dei loro genitori e quella del loro Paese, l’Italia. Non riconoscergli la cittadinanza equivale a non volere riconoscere la loro esistenza, il loro valore, la loro storia. La legge 91 del ’92 è anacronistica e va assolutamente modificata. Poiché infierisce negativamente sulle vite delle nuove generazioni”. L’azione è partita online su ilmiovotovale.com dove è possibile votare simbolicamente per il referendum.