Una messa presieduta dal vescovo di Savona-Noli, mons. Calogero Marino, domenica 27 settembre, alle 15.30, sul campo sportivo di via san Pietro, a Valleggia. Così la diocesi di Savona-Noli celebrerà la 106ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato sul tema, scelto da Papa Francesco, “Come Gesù Cristo, costretti a fuggire. Accogliere, proteggere, promuovere e integrare gli sfollati interni”. In caso di pioggia la celebrazione sarà annullata e rimandata a data da destinarsi. “Il forte interesse della comunità internazionale nella migrazione forzata attraverso le frontiere ha, talvolta, distolto l’attenzione da chi è costretto a migrare senza, tuttavia, lasciare il proprio Paese, aumentando così la vulnerabilità degli sfollati interni e il loro bisogno di tutela dei diritti umani e di assistenza umanitaria – commentano i condirettori dell’Ufficio pastorale diocesano per le missioni e le migrazioni, Davide Carnemolla e don Michele Farina –. Un elevato numero di sfollati interni è spesso intrappolato in situazioni disperate, nel mezzo di combattimenti o in aree remote e inaccessibili, isolati da aiuti o soccorsi in caso di emergenza. Anche se sono spesso costretti a fuggire allo stesso modo e per le medesime ragioni, gli sfollati interni non rientrano nel sistema di protezione previsto dal diritto internazionale dei rifugiati”.
L’Ufficio pastorale missioni e migrazioni si è riunito più volte per organizzare la Giornata ma soprattutto per riprendere un cammino che coinvolga le comunità cattoliche straniere presenti nel territorio nonché le realtà missionarie e i vari gruppi di stranieri non rappresentati da una associazione. Così i contatti con l’Unione solidarietà ecuadoriani in Italia e con il suo presidente Antonio Garcia, con la comunità indiana di rito siro-malabarese, rappresentata da don Agi Chungan, e con la comunità ucraina cattolica di rito greco bizantino, rappresentata da padre Vitaliy Tarasenko.