“Gesù non vuole che la paura sia il clima abituale della nostra vita, quasi come fosse l’aria che respiriamo. Il Signore Risorto domanda a coloro che sono chiamati a seguirlo a non lasciarsi imprigionare, paralizzare e schiacciare dalla paura”. Lo scrive il vescovo di Lamezia Terme, mons. Giuseppe Schillaci, nel messaggio inviato ai ragazzi e alle ragazze di prima comunione e cresima della diocesi di Lamezia Terme. Quattro i punti in cui è incentrato il testo. Anzitutto, la paura, che “suscita in noi quasi sempre sentimenti tristi e negativi, come la chiusura, il rifiuto, il disprezzo e finanche l’odio dell’altro”. “Il discepolo è chiamato anzitutto a voler bene, ad amare tutti così come siamo stati amati da Cristo”. Altro punto, la riscoperta della “gioia di essere comunità”. “Ogni buon discepolo non è mai discepolo da solo ma insieme agli altri”. Soffermandosi sul percorso catechistico, il vescovo ha evidenziato che “lo avete fatto insieme e lo farete insieme agli altri”, segnalando “la bellezza della compagnia della e nella fede”. Quindi, il suo desiderio che “in questo cammino possiate sempre essere accompagnati dai vostri catechisti, dai vostri genitori, dal vostro parroco”. E, ancora, l’incoraggiamento a “non fermarsi”. “Il rischio che si corre quando si giunge ad una meta è quello di considerare tutto concluso, siamo arrivati alla fine e, di conseguenza, sentirsi degli arrivati. Questo per la fede non vale! Perché chi crede non si sente mai un arrivato. I discepoli del Signore non si fermano, sono sempre in cammino”.
Infine, l’impegno a comunicare ad altri la gioia dell’incontro con il Signore. Un incontro che “genera la gioia vera”. “Per questo motivo, non possiamo tenere per noi la gioia di questo incontro che è un vero avvenimento nella nostra vita. Si tratta di un contagio positivo, virtuoso”.