“Dichiariamo la volontà di stare insieme al popolo bielorusso nella costruzione di un percorso democratico, attraverso una leadership statale eletta democraticamente, una società civile libera, un’economia di mercato e lo Stato di diritto”. Sono i presidenti di Lituania, Polonia e Romania che oggi si esprimono insieme, come “membri dell’Unione europea”, riguardo alla crisi della Bielorussia. Mettono a disposizione la propria “esperienza e know-how lungo il percorso delle riforme politiche ed economiche, nel costruire istituzioni indipendenti, salvaguardando l’ambiente, in cui il rispetto dei diritti umani e della libertà di parola sia una norma fondamentale incrollabile della società”. I leader propongono inoltre che l’Ue, metta a disposizione “un pacchetto di assistenza per la trasformazione economica della Bielorussia democratica”. Di questo pacchetto dovrebbero far parte “facilitazione degli scambi commerciali con l’Ue e assistenza nei negoziati di adesione all’Omc; l’esenzione dal visto quando sussisteranno le condizioni necessarie; assistenza per la diversificazione del settore energetico e la sicurezza energetica della Bielorussia; accesso alle risorse finanziarie per la ristrutturazione e l’avvio dell’economia liberale bielorussa; maggiore presenza e attività delle istituzioni finanziarie internazionali nella riforma dell’economia e nel sostenere gli investimenti”. In questo sforzo chiedono che la Comunità internazionale partecipi alla definizione di “un’agenda positiva per la Bielorussia” e di un “pacchetto di sostegno per la transizione politica, economica e sociale del Paese”.