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Libano: p. Abboud (Caritas), “parole del Papa ci hanno commosso, vuole proteggere il Libano”. Venerdì card. Parolin al porto di Beirut

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“L’appello del Papa oggi all’udienza ci dona forza e speranza. Vedere le foto in cui tiene in mano e bacia la bandiera libanese ci commuove”: con voce rotta dall’emozione a parlare da Beirut è il presidente di Caritas Libano, padre Michel Abboud. “Il Papa è vicino al Libano – dichiara al Sir -. Il bacio significa amore  e questo ci dice che il Libano è nel cuore di Papa Francesco. È un amore che vuole proteggere tutto quello che il Libano rappresenta e che il Pontefice ha ricordato: ‘un luogo di tolleranza, di rispetto, di convivenza unico nella regione, un messaggio di libertà, un esempio di pluralismo tanto per l’Oriente quanto per l’Occidente’. Ci conforta sapere che il Papa non vuole che questo patrimonio vada disperso”.  “Oggi a minacciare il nostro Paese è la grave crisi che lo attanaglia. Una crisi economica, politica e adesso anche civile e sociale dopo l’esplosione al porto di Beirut e prima ancora per il Covid-19. Bene ha fatto il Pontefice allora a incoraggiare tutti i libanesi a ritrovare le forze e le energie necessarie per ripartire e a chiedere ai politici e ai leader religiosi di impegnarsi con sincerità e trasparenza nell’opera di ricostruzione, lasciando cadere gli interessi di parte”. Padre Abboud ricorda al Sir che “in seguito all’esplosione del 4 agosto scorso al porto di Beirut tanti cristiani hanno perso case, lavoro, chiese, scuole. Tutto il centro cristiano della capitale è stato colpito e distrutto. Le parole del Papa sono per noi motivo di speranza. I cristiani sono una componente importante di questo Paese e, insieme ai musulmani, offrono una bella immagine di convivenza al mondo”. “Accogliamo con grande impegno – aggiunge il Presidente di Caritas Libano – l’invito del Papa ai pastori, vescovi, sacerdoti, consacrati, consacrate, laici, di stare vicino ai nostri fedeli nella povertà, dando esempio di povertà e di umiltà. Da parte nostra, anche come Caritas, continueremo a condividere con tutti i poveri e i bisognosi quello che abbiamo. È in questa missione e in questo servizio che si gioca il futuro del Libano e dei suoi abitanti”. Circa la giornata universale di preghiera e digiuno per il Libano, indetta per venerdì prossimo, 4 settembre, padre Abboud si dice certo della “adesione di tutti i libanesi, non solo cristiani. Domani arriverà qui il Segretario di Stato, card. Pietro Parolin, che porterà la vicinanza e la solidarietà di Papa Francesco. Come Caritas abbiamo organizzato per domani sera una messa con tutti i nostri volontari. Venerdì ci recheremo nel luogo dell’esplosione, al porto di Beirut, per pregare per tutte le vittime insieme al card. Parolin e al nunzio apostolico  in Libano, mons. Joseph Spiteri”.

 

 

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