“La Missione di Speranza e Carità lancia un appello e una richiesta di aiuto”, dopo i quattro casi di ospiti positivi al Covid-19. Lo fa con una nota a firma dei volontari, che segnalano come “adesso la Missione sta vivendo una grandissima difficoltà dovuta alla pandemia e alla progressiva diffusione di un possibile focolaio di Coronavirus”. Di qui la richiesta ufficiale e “con carità” a tutti, soprattutto a chi ha compiti di responsabilità sanitaria, politica e istituzionale di “aiutare la Missione in tutti i modi possibili. Ognuno deve fare la sua parte perché altrimenti non sarà possibile arginare le difficoltà collegate al virus”. “La Missione non ha i mezzi né le forze per organizzare un impegno così importante di messa in quarantena e cura di un numero così elevato di persone. Chiediamo che possano essere pensate tutte le soluzioni perché oltre alla fase indispensabile della diagnosi attraverso i tamponi si possano prevedere fin da subito le modalità per gestire la seconda fase di questa operazione che, come tutti sappiamo, prevede l’isolamento dei vari soggetti”. I volontari sono consapevoli che “in Missione non ci sono spazi tali da poter garantire che ognuno possa essere messo in sicurezza con una stanza dedicata e un bagno dedicato per ogni persona”. La Missione inoltre “non è assolutamente in grado di potere garantire che i soggetti possano rispettare gli obblighi collegati all’isolamento a ad eventuali cure mediche intensive”. Ma “si rende disponibile a provvedere alla produzione del vitto anche più volte al giorno da portare in qualche luogo idoneo, alla distribuzione di prodotti igienici, di mascherine, di indumenti necessari”.