“È bella quest’attenzione dei pastori per la parte fisicamente più fragile del loro presbiterio. In realtà, siete sacerdoti che, nella preghiera, nell’ascolto, nell’offerta delle sofferenze, compite un ministero non secondario nelle vostre Chiese”. Così il Papa, nel messaggio inviato ai partecipanti alla VI Giornata dei sacerdoti anziani e malati della Lombardia, in corso oggi, presso il Santuario “Santa Maria del Fonte” di Caravaggio (Bergamo). Oltre all’Unitalsi, ai volontari e agli organizzatori dell’incontro, Francesco ha ringraziato soprattutto i suo confratelli, che vivono “il tempo della vecchiaia o l’ora amara della malattia”: “Grazie per la testimonianza di amore fedele a Dio e alla Chiesa. Grazie per l’annuncio silenzioso del vangelo della vita. Grazie perché siete memoria viva cui attingere per costruire il domani della Chiesa”. “Negli ultimi mesi, tutti abbiamo sperimentato delle restrizioni”, scrive il Santo Padre: “Le giornate, trascorse in uno spazio limitato, sembravano interminabili e sempre uguali. Abbiamo sentito la mancanza degli affetti più cari e degli amici; la paura del contagio ci ha ricordato la nostra precarietà. In fondo, abbiamo conosciuto quello che alcuni di voi, come anche molti altri anziani, vivete quotidianamente”. “Spero tanto che questo periodo ci aiuti a capire che, molto più dell’occupare spazi, è necessario non sciupare il tempo che ci viene donato”, l’auspicio del Papa: “che ci aiuti a gustare la bellezza dell’incontro con l’altro, a guarire dal virus dell’autosufficienza”. “Non dimentichiamo questa lezione!”, l’appello: “Nel periodo più duro, pieno di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, tanti, quasi spontaneamente, hanno sollevato il loro sguardo al Cielo. Con la grazia di Dio, può essere un’esperienza di purificazione. Non abbiamo paura della sofferenza: il Signore porta la croce con noi!”.