Gli “orientamenti strategici per l’attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza”, presentati oggi dalla Commissione e indirizzati agli Stati membri che chiederanno sostegno finanziario a progetti per la ripresa economica, sono indicati alcuni “Progetti faro”. In considerazione “della loro rilevanza in tutti gli Stati membri, dei cospicui investimenti necessari e della capacità di creare occupazione e crescita e trarre vantaggio dalla transizione verde e digitale, la Commissione – spiega una nota – incoraggia vivamente gli Stati membri a includere nei loro piani investimenti e riforme volti a perseguire i seguenti obiettivi principali”: utilizzare più energia pulita (Power up); rinnovare (Renovate), ovvero “migliorare l’efficienza energetica degli edifici pubblici e privati”; ricaricare e rifornire (Recharge and Refuel), cioè “promuovere tecnologie pulite adeguate alle esigenze future per accelerare l’uso di sistemi di trasporto sostenibili, accessibili e intelligenti, stazioni di ricarica e rifornimento e l’estensione dei trasporti pubblici”; collegare (Connect), “estendere rapidamente i servizi veloci a banda larga a tutte le regioni e a tutte le famiglie, comprese le reti in fibra ottica e 5G”. E, ancora, tra i progetti faro: modernizzare (Modernise), “digitalizzare la pubblica amministrazione e i servizi pubblici, compresi i sistemi giudiziari e sanitari”; espandere (Scale-up), “aumentare le capacità di cloud industriale europeo di dati e lo sviluppo dei processori più potenti, all’avanguardia e sostenibili; riqualificare e migliorare le competenze (reskill and upskill), cioè “adattare i sistemi d’istruzione per promuovere le competenze digitali e la formazione scolastica e professionale per tutte le età”.
La presidente Ursula von der Leyen ha dichiarato: “Il dispositivo per la ripresa e la resilienza è il fulcro di Next Generation Eu. È il nostro strumento fondamentale per trasformare le sfide immediate poste dalla pandemia di coronavirus in un’opportunità a lungo termine. Gli Stati membri hanno bisogno di orientamenti chiari per garantire che i 672 miliardi del dispositivo siano investiti sia per la ripresa economica immediata dell’Europa, sia per una crescita sostenibile e inclusiva a lungo termine. Oggi presentiamo questi orientamenti e siamo pronti a sostenere gli Stati membri nello sviluppo delle loro strategie nazionali”.