Diocesi: 500 anni fa Sansepolcro eretta sede vescovile. Mons. Fontana (Arezzo), “oggi i problemi di uno coinvolgono tutti”

A 500 anni dalla bolla Praeexcellenti praeeminentia con la quale Papa Leone X elevò il borgo di Sansepolcro, legato a Firenze, a città e sede vescovile, l’arcivescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, mons. Riccardo Fontana, ha presieduto una messa solenne in cattedrale, la vecchia abbazia benedettino-camaldolese sorta nel 1012. Sansepolcro è stata sede vescovile fino al 30 settembre 1986 quando divenne parte della diocesi di Arezzo. “Nei secoli – spiega una nota – il suo territorio, spesso al centro di guerre e lotte tra le signorie che se lo contendevano, si era espanso superando a nord i confini dell’Emilia Romagna e a sud quelli del Lazio. Lo spopolamento delle campagne, prima, e un’importante rivisitazione del numero delle diocesi a metà degli anni ’70 del secolo scorso, convinse la Conferenza episcopale italiana ad accorpare quella ormai piccola diocesi ad Arezzo, decisione poi operativa dal 1986 che da qualche anno già l’amministrava”.
Nell’omelia, mons. Fontana ha richiamato l’importanza di quella riunificazione nell’ottica di una Chiesa che deve guardare al futuro. Un futuro che l’arcivescovo richiama anche nella lettera pastorale alla diocesi che verrà diffusa nei prossimi giorni. “Il tempo che viviamo – scrive mons. Fontana nella prefazione anticipata oggi – chiede con forza a noi cristiani di far da lievito di fraternità, mentre le ideologie tendono a contrapporre le persone, i popoli, instillando paure nell’anima della gente. Si fa leva sui bisogni di un popolo, ignorando che nel mondo globalizzato i problemi di uno coinvolgono inevitabilmente tutti, a meno che non si scelga la via del populismo per attirare consensi irriflessi”.

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