“Tre milioni di euro per far fronte alle esigenze umanitarie” delle comunità cristiane di Terra Santa colpite dalla crisi sanitaria ed economica dovuta al Covid-19: è quanto il Gran Magistero dell’Ordine del Santo Sepolcro è stato in grado di inviare, “oltre all’aiuto ordinario previsto ogni mese”, al Patriarcato Latino di Gerusalemme. Lo rende noto in un comunicato lo stesso Ordine. La cifra, raccolta dallo scorso maggio, è il frutto della generosità dei 30.000 Cavalieri e Dame dell’Ordine presenti nei vari continenti. “Non c’è di fatto alcuna regione del mondo che non sia stata colpita, in grado diverso, dal Covid-19. La Terra Santa, che trova nei pellegrinaggi religiosi e nel turismo la linfa per l’economia di migliaia di famiglie, ne è stata anch’essa gravemente colpita”. Così, il gran maestro, card. Fernando Filoni descriveva la situazione in atto a maggio, nella nota che accompagnava la creazione di uno speciale “Fondo di sostegno umanitario Covid-19” da parte del Gran Magistero dell’Ordine del Santo Sepolcro. L’Ordine del Santo Sepolcro, che ha come proprio fine istituzionale il sostegno alla Chiesa Madre di Gerusalemme, alle scuole da essa gestite e alle iniziative caritative e sociali, “ha preso a cuore le nuove necessità istituendo questo fondo per la raccolta di sovvenzioni straordinarie. In seguito a questa comunicazione, circa 2 milioni sono arrivati specificatamente per il Fondo Covid-19 oltre ad 1 milione per le spese umanitarie più generali, laddove la cifra prevista dal budget di inizio anno era di gran lunga inferiore”. “Durante i giorni di lockdown – commenta il governatore generale dell’Ordine del Santo Sepolcro, amb. Leonardo Visconti di Modrone – abbiamo raggiunto i responsabili delle Luogotenenze che, nonostante dovessero far fronte anche alle necessità causate dall’emergenza sanitaria nei propri paesi, hanno voluto far sentire la loro vicinanza ai fratelli e sorelle di Terra Santa così duramente colpiti. Siamo grati che il sostegno speciale al fondo Covid-19 non abbia sostituito l’impegno regolare dei nostri membri a contribuire alla vita quotidiana della diocesi di Gerusalemme bensì si sia ad esso aggiunto”. Con i contributi inviati in Terra Santa il Patriarcato Latino di Gerusalemme è stato in grado di sostenere più di 2.400 famiglie in oltre 30 parrocchie fornendo buoni spesa alimentari, prodotti per l’igiene e per i bambini, medicine e bollette e garantendo un’equa distribuzione delle risorse. L’aiuto è servito anche a pagare le rette scolastiche dir 1.238 famiglie in Giordania e 1.180 in Palestina. Dall’Ordine l’assicurazione che, nelle prossime settimane e mesi, i fondi inviati continueranno ad essere impiegati “per non abbandonare chi continua a trovarsi in uno stato di necessità”. “Grazie al supporto del gran maestro con il Gran Magistero – dichiara mons. Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico del Patriarcato – il nostro appello a cavalieri e dame ha avuto una risposta che è andata molto oltre le nostre aspettative e che ci ha dato il respiro necessario per gestire questa emergenza con maggiore serenità. Siamo rimasti tutti stupiti e colpiti dall’immediata risposta e dalla sua portata”.