Il vescovo di Rimini, mons. Francesco Lambiasi, ha dedicato un lungo pensiero alla figura di don Elio Piccari, il sacerdote riminese scomparso lo scorso 25 marzo. Per don Elio, che per tanti anni è stato collaboratore di don Oreste Benzi, non era stato possibile celebrare il funerale comunitario nei giorni successivi al decesso, a causa delle misure restrittive dovute all’emergenza Covid-19. La diocesi di Rimini ha voluto ricordarlo con una messa di suffragio, pochi giorni fa.
“Qual è il tesoro specifico da estrarre da quel vaso firmato ‘Elio Piccari’? – le parole del vescovo che, per ricordare don Elio, si è affidato a un’immagine evocata da San Paolo – È Gesù, presente ‘non da remoto’, ma in persona. Un Cristo misericordioso, vivo, vitale, inesauribilmente vivace e vivificante nella vita di un prete ‘misericordiato’. Ecco il segreto della gioia di don Elio. Una gioia che non gli proveniva dal sentirsi ‘perfetto’: un prete bello, buono e bravo. Gli proveniva dal sapersi povero peccatore perdonato, un prete miserabile e misericordiato”.
Mons. Lambiasi, poi, ha rammentato di don Elio anche il suo lungo e importante rapporto di amicizia e collaborazione con don Oreste Benzi, il fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, e in ciò che da lui aveva imparato. “Alla scuola di don Oreste, – ha spiegato – l’allora giovanissimo don Elio Piccari ha imparato tre verità ‘alfabetiche’. Primo: per un pastore, come per un cristiano della porta accanto, non c’è e non ci può essere amore per il prossimo senza amore per Dio. Amore per Dio e amore per il prossimo sono come due pali incrociati. Il primo è il palo verticale: l’amore per Dio. Che regge e sorregge il palo orizzontale: l’amore per il prossimo. Secondo: non c’è e non ci può essere amore per Dio se non si crede fino in fondo che a Dio interessa più il nostro amore per il prossimo che il nostro amore per lui stesso. E terzo – ha concluso Lambiasi – Dio nel bene è misericordia che dona. Nel male è misericordia che condona e perdona”.