Con una messa, questa sera nel Forte Michelangelo, presieduta dal card. Marc Ouellet, Prefetto per la Congregazione dei vescovi, concelebrata da mons. Santo Marcianò, arcivescovo ordinario militare per l’Italia, e da mons. Gianrico Ruzza, vescovo di Civitavecchia-Tarquinia, la Capitaneria di porto di Civitavecchia celebra 150 anni “al servizio della Comunità civitavecchiese e del porto di Roma”. Si vuole così ricordare quel 16 settembre del 1870, quando una compagnia di fucilieri della Regia Marina, a bordo della Corazzata Terribile, sbarcò nel porto di Civitavecchia dove venne issato il Tricolore italiano determinando di fatto l’annessione di Civitavecchia al Regno d’Italia e l’istituzione della Capitaneria di porto della città. Il programma prevede anche la scopertura della statua “Il bacio della memoria di un porto” realizzata dalla Fonderia Pontificia Marinelli. L’opera, spiegano dalla Capitaneria di porto, “è in memoria di quanti partirono dal porto di Civitavecchia, anche a seguito di eventi bellici, in alcuni casi senza far più ritorno, e dedicata alla parziale ricostruzione di una ‘memoria’ persa il 14 maggio del 1943, allorquando un devastante bombardamento distrusse non soltanto l’edificio storico della Capitaneria, ma gran parte del porto e dell’abitato cittadino, cancellando secoli di storia”. La statua, raffigurante una giovane donna che bacia un marinaio della “Regia Capitaneria di porto”, si è potuta realizzare esclusivamente grazie al contributo di alcuni operatori del settore marittimo e portuale e privati, i quali hanno inteso cooperare non solo per lo sviluppo del porto, ma anche per la ricostruzione della sua memoria, creando un ponte che unisca il passato, il presente ed il futuro di questi luoghi. L’opera ambisce “ad essere un simbolo senza tempo di rinnovata speranza e fiducia per la ripresa di un porto e della sua Comunità che, al pari dell’intero Paese, sta fortemente subendo la crisi globale che ha investito il mondo intero”.