La pandemia da Covid-19 ha provocato una vera emergenza di cura, sia nei bambini sia negli adulti. È questo uno dei risultati emersi dal terzo rapporto dell’indice regionale del maltrattamento all’infanzia in Italia, curato dal Cesvi, dal titolo “Restituire il futuro”, presentato questa mattina in video conferenza. “I bambini hanno reagito molto bene finora”, ha detto Giovanna Badalassi, economista e ricercatrice, nell’illustrare il rapporto che ha intervistato 12 operatori dei servizi sociali di diversi territori su come bambini e adulti hanno risposto alla pandemia. Al Nord la situazione risulta caratterizzata “dal carico emotivo e dal trauma dei lutti mentre al Sud c’è più preoccupazione per le difficoltà economiche”. In generale, dal quadro emerge che chi era già forte, perché viveva in un contesto familiare stabile, si è rafforzato mentre chi soffriva prima del confinamento relazioni affettive critiche ha peggiorato la propria condizione, aumentando le disuguaglianze. “Alcuni operatori – ha aggiunto Badalassi – riferiscono delle risposte psicosomatiche già in atto nei bambini, come la difficoltà a deglutire. Tutti riportano che ci sarà bisogno di maggiore assistenza e si aspettano un peggioramento della salute mentale di tutti sia dei bambini sia dei genitori. Il rapporto ha indagato i fattori di rischio che possono inquinare i contesti in cui vivono i bambini nelle diverse regioni raggruppando 64 indicatori. La fotografia del rapporto rappresenta in cima per servizi offerti le regioni del Nord (Trentino, Friuli Venezia Giulia, Veneto) e alle ultime posizioni quelle meridionali (Sardegna, Basilicata, Puglia).