L’arcivescovo di Bogotá e primate di Colombia, mons. Luis José Rueda Aparicio (nella foto), nel mese in cui si celebrano l’amore e l’amicizia, e, viceversa, nella capitale si respira una fortissima tensione sociale, invita a creare una profonda e radicata “amicizia sociale”. È questo infatti il tema di una lettera pubblicata ieri. Dopo aver presentato diversi scenari in sette punti per coltivare la vera amicizia, “che ci aiuta a superare le frustrazioni, ci dà saggezza e ci permette di portare avanti la gioia del futuro desiderato”, mons. Rueda ha insistito sul fatto che “la vita, la riconciliazione e la pace esigono oggi il nostro contributo, con vere azioni e impegni per l’amicizia sociale”. Questo, secondo l’arcivescovo, è “lo scenario propizio e il cammino che porta alla pacifica convivenza, a Bogotá e in tutte le regioni della Colombia”. Come accennato, la lettera delinea sette modalità attraverso cui si declina l’amicizia sociale: la verità, il dialogo, il perdono, l’umiltà, la fiducia, l’austerità e la spiritualità. “I media e le reti sociali dovrebbero aiutarci a costruire l’amicizia sociale. Il dialogo ci libera dall’autoritarismo e dalla ricerca di soluzioni ai conflitti con mezzi armati”, scrive tra l’altro mons. Rueda. Mentre “il perdono evita la distruzione di chi sbaglia, ma anzi lo abbraccia, lo corregge, lo rialza e lo rinnova, il perdono ci libera dalla vendetta, dalla rabbia e dal risentimento”.
Conclude la lettera: “tutti noi colombiani, uomini e donne, siamo chiamati a combattere senza scoraggiarci per far prevalere l’amicizia sociale, non possiamo essere indifferenti. Cerchiamo insieme le cause strutturali profonde dei nostri conflitti sociali, e contribuiamo a trovare soluzioni senza violenza, senza omicidi, senza odio”.