Giornalismo: Morgante (Tv2000), “la pandemia raccontata sempre con una nota di speranza”

“È stato un tempo sospeso, difficile, ma un tempo di grazia da non sprecare. Nel picco della pandemia sono state due le esigenze prioritarie: occuparsi della salute dei colleghi e riuscire a dare una risposta in termini di offerta televisiva e radiofonica all’altezza della situazione”. Lo ha detto il direttore di Tv2000, Vincenzo Morgante, intervenendo al festival della comunicazione “I media Cei… insieme per passione”, che si è concluso ieri sera a Terrasini. “Durante la Quaresima – ha riferito –, abbiamo scelto di incarnare lo spirito di una grande parrocchia italiana. Gli esercizi spirituali erano sospesi ovunque, come il catechismo. Così in poche ore abbiamo messo in piedi nuove trasmissioni che hanno riscosso un successo straordinario: il catechismo per i piccoli, gli esercizi spirituali, poi il dono grande della messa di Papa Francesco in diretta da Santa Marta”.
Proprio per quest’ultima opportunità, il direttore di Tv2000 ha riferito che “il palinsesto in pochi minuti è stato rivoluzionato” e i riscontri sono stati notevoli. “Il servizio pubblico lo ha capito tre settimane dopo, in seguito al successo di ascolti”.
Anche per le celebrazioni del Papa Tv2000 ha scelto uno stile. “Ci siamo affidati solo al Papa e alle sue parole senza mediazione giornalistica – ha aggiunto Morgante –. Non c’era la rappresentazione di un evento, ma un evento. Abbiamo riflettuto su quanto le parole di un commento siano per il destinatario di un messaggio e quanto per la vanità dei mediatori. Abbiamo scelto la strada della sobrietà”.
Infine, il tema dell’informazione: “Abbiamo scelto di raccontare l’evoluzione della pandemia senza chiacchiericcio, lontano dalla polemica politica e dalla vanità dei virologi, affidandoci alla competenza scientifica. Abbiamo accompagnato così il racconto della pandemia al racconto della vita delle persone in una logica di speranza. Il telegiornale non si è mai chiuso senza una nota di speranza”. Dal racconto dell’impegno di medici e infermieri a quello del volontariato per i più fragili.

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