Lunedì 14 settembre le scuole cattoliche di Rieti hanno riaperto le porte per il nuovo anno scolastico, con una settimana di anticipo rispetto a quelle statali. L’istituto Bambin Gesù, l’istituto Divino Amore, la scuola Santa Rosa Venerini, la scuola Maria Bambina di Canetra, la scuola Santa Chiara di Santa Rufina e la scuola paritaria Emilio Maraini, riferisce Frontierarieti.com, l’edizione on line del settimanale diocesano di Rieti, hanno accolto “gli studenti della sezione primavera, infanzia e della primaria grazie allo studio e all’applicazione del Protocollo per la ripresa delle attività educative e didattiche. Un documento studiato a lungo dalle dirigenti scolastiche, che prevede un patto di corresponsabilità con le famiglie”. Le famiglie infatti, “giocano un ruolo primario: devono essere consapevoli che non esiste un rischio zero e devono assumersi la responsabilità di vigilare sulla salute dei propri figli, munendosi di certificato medico qualora si verificasse un’assenza superiore ai 3 giorni. D’altro canto le scuole, con tutto il personale, si impegnano a rispettare le norme anti-Covid: ingressi scaglionati, sanificazione e distanziamento sociale”.
A salutare gli alunni anche il vescovo reatino, mons. Domenico Pompili, “una presenza che ha contribuito a rendere più gioviale un ambiente radicalmente mutato” per l’attuazione delle norme anti Covid-19. Il Protocollo è stato elaborato in sinergia con la Asl e l’assessorato ai Servizi sociali. “Abbiamo voluto l’apertura anticipata – ha affermato Simona Santoro, referente dell’ufficio Scuola – perché crediamo nel servizio rivolto alle famiglie. La scuola paritaria, con la sua elasticità, riesce a rispondere meglio ai bisogni: i genitori sono potuti tornare a lavoro sapendo che i loro bambini hanno intrapreso un percorso di qualità, basato sull’istruzione e su una ritrovata socialità”.