“La Santa Sede è un amico della Bielorussia e del nostro popolo”. Lo ribadisce in un’intervista al Sir il vicario episcopale per la città e la regione di Mogilev, mons. Aliaksander Yasheuski, all’indomani della visita del Segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, monsignor Paul Richard Gallagher, in Bielorussia. “La Santa Sede è stata sempre molto attenta e benevola verso il nostro Paese e possiamo dire che ha sempre chiesto alla comunità internazionale di avere uno sguardo benevolo e di apertura verso la nostra nazione”. “Noi, come vescovi cattolici, siamo stati molto contenti che mons. Gallagher sia venuto”, dice il vicario di Mogilev. “Quando si è incontrato con il ministro degli affari esteri e dopo con i vescovi della Conferenza episcopale della Bielorussia, ha detto di essere venuto per esprimere la vicinanza del Santo Padre e della Santa Sede al popolo bielorusso e alla Chiesa cattolica. Credo che queste parole dicano molto e quasi tutto”. Riguardo poi all’invito che il ministro degli affari esteri della Bielorussia, Vladimir Makei, ha rivolto di nuovo a Papa Francesco a visitare il Paese e sul rischio che la situazione in Bielorussia dopo le elezioni presidenziali allontanino questa possibilità, mons. Yasheuski risponde: “penso che non sia così. I papi nella storia sono sempre state figure di riconciliazione. Quante volte i papi hanno favorito processi di dialogo e di pace in contesti anche difficilissimi. Non abbiamo uno sguardo pessimista. Non direi quindi che questa situazione allontani questa possibilità. Magari il Papa viene e aiuta il nostro popolo a ritrovare la strada della pace. Ricordo che quando Giovanni Paolo II andò a Cuba, aveva un’età molto avanzata e in tanti sollevavano il rischio di una strumentalizzazione della visita. E invece il Papa andò convinto di poter dare con la sua presenza un contributo al bene di quel popolo. Questo è anche lo stile di Francesco, mettere l’uomo al centro del suo pensiero e della sua azione. Noi vescovi abbiamo ribadito il nostro invito al Santo Padre di visitare la Bielorussia e i nostri fedeli, e abbiamo ringraziato che il Papa è vicino a noi con le parole e nei fatti”.