“Nomadland” di Chloé Zhao, passato ieri in gara, ha sbaragliato tutti e si imposto nel cuore della giuria di Venezia77. E non solo. La storia degli ultimi nelle periferie americane, che si spostano in camper lungo i vasti territori in cerca di lavoro e di futuro, vince dunque il Leone d’oro della 77ª Mostra del Cinema della Biennale di Venezia, il primo grande evento a rialzarsi dall’inizio della pandemia. Una grande vittoria tutta al femminile, con una bella lezione di cinema dal respiro sociale. La protagonista Frances McDormand si candida di fatto per i principali premi della stagione, Oscar in testa.
Leone d’argento – Gran premio della giuria viene assegnato al messicano Michel Franco con “Nuevo orden”, uno dei film più interessanti e originali del concorso. Emozionato, l’autore ha detto alla presidente Cate Blanchett: “Sei meravigliosa, per favore facciamo un film insieme!”.
Leone d’argento per la miglior regia va, con non poca sorpresa, al giapponese Kiyoshi Kurosawa per “Wife of a Sofy”. A uscire senza riconoscimenti sono Susanna Nicchiarelli e Gianfranco Rosi, come pure per la bosniaca Jasmila Žbanić e il suo struggente “Quo vadis, Aida?”.
Premio speciale della giuria è per “Dear Comrades!” del regista russo Andrei Konchalovsky, che si rivela uno dei film più belli dell’autore.
Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, come da previsione, è per la britannica Vanessa Kirby per il film “Pieces of a Woman” dell’ungherese Kornél Mundruczó. Kirby, luminosa ed emozionantissima, ha dichiarato: “Questo premio lo dedico, lo condivido, con tutte le madri e i padri che hanno perso i loro figli. Non si è mai soli, bisogna parlarsi e sostenersi”.
Coppa Volpi anche all’attore italiano Pierfrancesco Favino per “Padrenostro” di Claudio Noce. Favino, radioso, ha detto: “Quando si gira un film è come quando nasce una stella. Vorrei dedicare allora questo premio a tutte le stelle che nasceranno e al milione di occhi che brilleranno al buio in sala”.
La sceneggiatura ritenuta più bella è quella del film indiano “The Disciple” di Chaitanya Tamhane, che si è formato con Alfonso Cuarón. Premio Marcello Mastroianni per la miglior promessa è andato, con soddisfazione, al giovane Rouhollah Zamani, interprete del film iraniano “Sun Children”.
Veniamo poi alla sezione Orizzonti, dedicata a un cinema di ricerca e sperimentazione. Miglior film è l’iraniano “Dashte khamoush” di Ahmad Bahrami. La miglior regia è del filippino Lav Diaz (già Leone d’oro nel 2016), mentre “I predatori” di Pietro Castellitto vince il premio per la sceneggiatura.
Leone del futuro Luigi De Laurentiis per l’opera prima viene assegnato al film “Listen” di Ana Richa de Sousa, che riceve anche il premio di 100mila dollari. La regista ha ottenuto inoltre il riconoscimento speciale della giuria nella sezione Orizzonti.