Sostenitori del partito danese di estrema destra Stram Kurs (Linea dura), guidato da Rasmus Paludan, hanno programmato per questo fine settimana di bruciare altre copie del Corano in Svezia come già successo a Malmö a fine agosto. “Stram Kurs ha bruciato oggi il Corano a Rosengård. Smetteremo di bruciare il Corano in Svezia quando l’islam non esisterà più in Svezia!”, è apparso sul profilo facebook del gruppo di estremisti nelle scorse ore, insieme ad alcune immagini che mostrano singole persone mettere a fuoco il sacro libro. Lo stesso è già successo a Angered, Gothenburg e Rinkeby fuori Stoccolma. La polizia svedese ha negato il permesso alle manifestazioni che a fine agosto avevano portato a forti scontri a Malmö. “Vogliamo esprimere il nostro sostegno alle comunità musulmane prima delle provocazioni previste nella zona di Stoccolma”, ha scritto nelle scorse ore il Consiglio interreligioso svedese che “condanna fermamente” l’intenzione annunciata di bruciare altre copie del Corano. Questi atti “non devono essere visti solo come il desiderio di un piccolo gruppo di provocatori di attirare l’attenzione”, si legge, “ma devono essere compresi alla luce delle ripetute espressioni di odio e minacce contro i musulmani che si verificano in modo profondamente inquietante nella società”.
Chi brucia il Corano non si schiera per la “libertà di parola, parte indispensabile della democrazia”, dicono ancora i rappresentanti di cristiani, musulmani, ebrei e buddisti. “L’Islam è parte del panorama religioso svedese” e i musulmani sono “nostri vicini, amici e parenti, cittadini svedesi, che contribuiscono così tanto alla società”. Proteggerli “significa difendere le persone ma anche la democrazia”, “ed è indispensabile che la società civile e la politica lo prendano sul serio”. E conclude il testo: “Questa è la nostra battaglia comune e pacifica, che continuerà a prescindere dal tentativo di provocazione anti-musulmana”.