Mafie: Cafiero De Raho (procuratore antimafia), “non solo repressione, ma anche proposta di vita diversa”. “Grazie a protocollo Cei nuova vita per mamme e figli”

“Il contrasto alle mafie non deve avvenire solo con la repressione. Occorre anche dare opportunità a chi vive in contesti mafiosi di allontanarsi”. Lo ha detto Federico Cafiero De Raho, procuratore nazionale antimafia, intervenuto stasera al festival della comunicazione “I media Cei… insieme per passione”, in corso a Terrasini (Palermo). Ricordando l’impegno delle “mamme coraggio” in Calabria, provenienti da famiglie di ‘ndrangheta, che hanno allontanato i figli da un contesto mafioso per dare loro un futuro migliore, Cafiero De Raho ha citato il protocollo tra Presidenza del Consiglio e Cei, sottoscritto tre anni fa, con la collaborazione di Libera. “Ha dato un sostegno a quelle mamme che hanno sottratto i figli al padre per affidarli a strutture che li aiutassero. Grazie al finanziamento della Cei cinquanta mamme sono state portate lontane dal proprio territorio, lontano da padre ‘ndranghetista – ha riferito il procuratore -. Adesso stanno vivendo una vita diversa. E loro sono consapevoli di quanto sia importante vivere lontano da un contesto mafioso”.
Secondo il procuratore nazionale antimafia, “questo è il vero strumento per combattere le mafie”. “Appena ciò si saprà nel territorio di origine, ci saranno tanti altri casi. Replicando questo intervento, le mafie si disgregano”. La convinzione di fondo è che “con questo strumento è possibile battere le mafie”. “Si battono con la repressione ma anche dando l’esempio che la vita all’esterno delle mafie è senz’altro migliore”.

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