Il trasferimento in sicurezza di 406 bambini rifugiati e migranti non accompagnati e separati dall’isola di Lesbo alla terraferma greca, dopo l’incendio di questa settimana al Centro di accoglienza e identificazione di Moria, è un passo positivo e atteso da tempo. Lo afferma l’Unicef che ricorda come “troppi altri bambini e famiglie affronteranno l’ennesima notte all’aperto. Hanno urgente bisogno di un riparo, protezione e accesso ai servizi di base”. L’incendio di Moriam, secondo Unicef, ha messo in chiaro che “sono necessarie soluzioni durature. Tutti i bambini devono essere trasferiti da Lesbo sulla terraferma, dove possono essere adeguatamente ospitati e supportati. Le prime indicazioni da parte dei paesi europei di voler ricollocare i minorenni non accompagnati sono estremamente importanti, e chiediamo a un maggior numero di paesi di intervenire”. Per l’agenzia umanitaria “la Grecia non può continuare a portare avanti questo sforzo da sola”. Dal canto suo l’Unicef continuerà “a sostenere i suoi partner greci e il lavoro degli Stati membri per proteggere e promuovere i diritti e il benessere dei bambini rifugiati e migranti. Il prossimo Patto Ue su Migrazione e Asilo sarà un’opportunità cruciale per portare avanti un approccio comune e condiviso per la protezione dei bambini migranti e rifugiati in Europa”. L’Unicef ha lanciato un appello di 1,17 milioni di dollari per rispondere ai bisogni immediati e a lungo termine dei bambini e delle loro famiglie colpite dall’incendio nel campo di Moria. Per donazioni https://donazioni.unicef.it/landing-emergenze/emergenza-moria”