“Abbiamo anche noi bisogno dei visti”: è il grido rilanciato dall’Assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa (Aocts), dopo che il quotidiano israeliano Haaretz ha pubblicato la notizia che decine di cristiani evangelici, provenienti dagli Usa, hanno ottenuto dei visti di ingresso in Israele per aiutare, come volontari, nella raccolta delle viti nelle colonie ebraiche in Cisgiordania. In una nota, diffusa poco fa e pervenuta al Sir, gli ordinari cattolici ricordano che “la Chiesa cattolica in Israele gestisce molti ospedali, scuole, case per anziani e disabili, cliniche e centri sociali, che dipendono in larga parte dall’opera di volontari che provengono da numerose comunità cattoliche sparse nel mondo, in particolare da Usa e Europa. Tra questi istituti ci sono quelli che servono anche ebrei e musulmani, insieme ai cristiani”. Gli ordinari cattolici, a riguardo, citano l’esempio dell’ospedale Saint Louis di Gerusalemme, che si occupa di ebrei, cristiani e musulmani arrivati alla fine della loro vita, e la casa delle Suore della Carità di Madre Teresa di Ein Karem, dove sono accolti numerosi disabili e dove bambini e adulti ebrei, cristiani e musulmani sono seguiti durante il corso della loro vita”. “In risposta alle richieste di visti per i volontari avanzate dalle Istituzioni cattoliche – denuncia l’Aocts – ci è stato ripetutamente detto che i visti non possono essere concessi a causa del Covid-19″, ma “questo rifiuto – rimarcano gli ordinari cattolici – mette a repentaglio il lavoro delle comunità cristiane, specie di quelle istituzioni che si prendono cura dei più bisognosi”.
Da qui la richiesta di visti per “i membri delle congregazioni religiose, uomini e donne, che hanno consacrato le loro vite ad assistere i loro fratelli e sorelle e che cercano di raggiungere le loro comunità religiose in Terra Santa; per i volontari che sacrificano tempi della loro vita per lavorare al servizio dei malati, disabili, anziani e poveri nelle istituzioni cattoliche di Terra Santa; ai nuovi studenti delle varie istituzioni accademiche cattoliche (università, collegi e seminari) che intendono studiare in Terra Santa (specialmente dopo l’annuncio che istituzioni ebraiche israeliane possono effettivamente ottenere visti per studenti stranieri che studiano nei loro programmi)”. “La Chiesa cattolica di Terra Santa cerca di dare il suo contributo alla costruzione di una società dove tutti abbiano il loro ruolo. Chiediamo che i cristiani e le loro istituzioni abbiano gli stessi diritti degli altri nello Stato di Israele. Chiediamo – concludono gli ordinari cattolici – che siano garantiti i visti a quelli la cui presenza in Terra Santa è necessaria alla vita della Chiesa”.