Lesbo: Intersos, 70 organizzazioni chiedono a governi Ue di ricollocare rapidamente le migliaia di rifugiati rimasti senza un riparo

A seguito dell’incendio che ha distrutto gran parte del campo rifugiati di Moria, Intersos, insieme a oltre 70 organizzazioni umanitarie chiede ai Governi europei di attivarsi al più presto per ricollocare le migliaia di uomini, donne e bambini rimasti in strada.
Le fiamme. che nella notte tra l’8 e il 9 settembre hanno distrutto l’80% del campo rifugiati sull’isola greca di Lesbo, hanno infatti lasciato migliaia di persone vulnerabili, tra cui oltre 4.000 bambini, senza un tetto e traumatizzate. “Sebbene scioccanti, gli ultimi avvenimenti non sono purtroppo una sorpresa. Lesbo e gli altri hotspot dell’Unione europea sulle isole dell’Egeo hanno da tempo superato la capienza massima”, sottolinea l’appello. Solo il campo di Moria ospita circa 12-13mila sfollati, con una capacità ufficiale di 2.800 e da 4 anni, i continui avvertimenti sui rischi connessi all’affollamento di questi campi e alla mancanza di servizi igienici adeguati, sono rimasti inascoltati.
“Esortiamo la Commissione europea e gli Stati membri a considerare le orribili immagini dell’incendio di Moria come una prova inequivocabile del tragico costo umano di un sistema di asilo e migrazione che si basa unicamente su politiche di contenimento e deterrenza – scrivono le 70 organizzazioni –. Questo episodio dimostra ancora una volta il fallimento degli hotspot come strumento di gestione della migrazione”.
In particolare, l’appello si sofferma sulle soluzioni praticabili da adottare con urgenza: “Accogliamo con favore il trasferimento di 406 minori non accompagnati da Lesbo alla Grecia continentale, con il sostegno finanziario della Commissione europea. Ciò dimostra come i trasferimenti possano essere coordinati rapidamente quando esiste la volontà politica. Esortiamo però tutti i Governi europei a dar seguito, senza indugio, ad ulteriori impegni e azioni concrete. Le organizzazioni aderenti all’appello sono pronte a sostenere questi sforzi, per portare in salvo gli uomini, le donne e i bambini bloccati in Grecia, e per tenere alti i nostri valori europei di rispetto dei diritti e della dignità umana”.
Un team di Intersos è a Lesbo per rispondere all’emergenza. Gli operatori sono impegnati ad accertare i bisogni e fornire l’assistenza necessaria alle persone più vulnerabili. In questa prima fase le attività si concentrano sulla distribuzione di beni di prima necessità e sull’aiuto in emergenza alle famiglie che hanno perso tutto.

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