Lavoro: Istat, nel II trimestre 2020 calano occupati e ore lavorate rispetto al precedente. “Notevoli le perturbazioni indotte dall’emergenza sanitaria”

“Nel secondo trimestre 2020, l’input di lavoro utilizzato complessivamente dal sistema economico (espresso dalle ore lavorate di Contabilità nazionale) registra una forte diminuzione rispetto sia al trimestre precedente (-13,1%) sia allo stesso periodo del 2019 (-20,0%)”. Lo rileva oggi l’Istat, diffondendo i dati su “Il mercato del lavoro” relativi al II trimestre 2020.
“Nella media del secondo trimestre 2020 – spiega una nota – le dinamiche del mercato del lavoro risentono, ancor più che nello scorso trimestre, delle notevoli perturbazioni indotte dall’emergenza sanitaria”.
Dal lato dell’offerta di lavoro, nel secondo trimestre del 2020 il numero di persone occupate subisce un ampio calo in termini congiunturali (-470mila, -2,0%) alla rilevante diminuzione dei dipendenti a termine (-295mila, -10,2%) si associa quella meno accentuata degli indipendenti (-101mila, -1,9%) e dei dipendenti permanenti (-75mila, -0,5%).
Stando ai dati diffusi, il tasso di occupazione scende al 57,6%, in diminuzione di 1,2 punti rispetto al trimestre precedente; i giovani di 15-34 anni presentano la diminuzione più marcata (-2,2 punti). Complessivamente, il calo dell’occupazione è maggiore nel Mezzogiorno (-1,6 punti) in confronto al Nord e al Centro (-1,1 e -0,9 punti, rispettivamente).
Il tasso di disoccupazione è in diminuzione rispetto sia al trimestre precedente sia allo stesso trimestre del 2019 e si associa all’aumento – congiunturale e tendenziale – del tasso di inattività delle persone con 15-64 anni. I dati provvisori del mese di luglio 2020 indicano tuttavia la ripresa del tasso di disoccupazione e il calo di quello di inattività.
Dal lato delle imprese, il calo della domanda di lavoro si registra in termini sia congiunturali sia tendenziali, con una diminuzione delle posizioni lavorative dipendenti del 3,9% rispetto al trimestre precedente e del 4,0% su base annua. Tale diminuzione si associa a una marcata riduzione delle ore lavorate per dipendente, pari a -19,1% su base congiunturale e a -26,2% su base annua. Il ricorso alla cassa integrazione registra una variazione positiva di 323,2 ore ogni mille ore lavorate. Il tasso dei posti vacanti aumenta di 0,4 punti percentuali su base congiunturale e diminuisce di 0,5 su base annua. In deciso aumento il costo del lavoro in termini congiunturali (+5,4%) e tendenziali (+6,1%), determinato dalla crescita delle sue componenti: rispetto al trimestre precedente, le retribuzioni crescono del 5,6% e gli oneri sociali del 4,6%; su base annua l’aumento è del 6,3% e del 5,6% rispettivamente.

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