Referendum costituzionale: Castagnetti (Fondazione Fossoli), “rischio di avallare qualunquismo e populismo”

“Le riforme vanno inserite nel contesto in cui vengono approvate e la rilevanza politica è imprescindibile”: esordisce così Pierluigi Castagnetti, politico di lungo corso, esponente del Pd e attualmente presidente della Fondazione Fossoli e membro del Consiglio direttivo della Casa della storia europea di Bruxelles, intervenuto ieri sera a un dibattito sul prossimo Referendum costituzionale, promosso dai giovani della Comunità di Connessioni. “La sforbiciatura del numero di parlamentari è uno spot e non ha dignità di riforma”: è netta la posizione di Castagnetti, che sottolinea come “il ‘sì’ al referendum rischi di avallare il qualunquismo” e sostiene la necessità di una previa riforma del sistema elettorale. “A forza di assecondare populismo e antiparlamentarismo, la democrazia stessa sarà messa in crisi”. Castagnetti poi scandaglia diversi aspetti problematici: “Il testo non affronta il tema del bicameralismo perfetto e dunque permangono inefficienze. La rappresentanza non viene modificata a livello qualitativo e i cittadini continueranno ad essere espropriati del diritto di scegliere i propri rappresentanti. Fa comodo a tutte le segreterie di partito designare gli eletti, ma questa è la contraddizione più clamorosa dello spirito democratico della nostra Costituzione. Bisogna introdurre un sistema elettorale proporzionale con voto di preferenza o con collegi elettorali piccoli, che davvero consentano ai cittadini di scegliere. Altrimenti, il problema della democrazia italiana del distanziamento tra popolo e istituzioni non verrà affrontato”, conclude.

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