“Nessuno può rimanere indifferente alle tragedie umane che continuano a consumarsi in diverse regioni del mondo. Tra queste ci interpellano spesso quelle che hanno come teatro il Mediterraneo, un mare di confine, ma anche di incontro di culture”. È l’appello del Papa, rivolto ai partecipanti al progetto europeo “Snapshots from the Borders” (Voci ed esperienze dai confini), guidati dal sindaco di Lampedusa e Linosa, Salvatore Martello e ricevuti oggi nella Sala Clementina. “Il vostro è un progetto lungimirante”, ha esordito Francesco, in quanto “si propone di promuovere una comprensione più profonda della migrazione, che permetta alle società europee di dare una risposta più umana e coordinata alle sfide delle migrazioni contemporanee”. “La rete di autorità locali e organizzazioni della società civile, che da questo progetto è nata, si prefigge di contribuire positivamente allo sviluppo di politiche migratorie che rispondano a questo fine”, ha spiegato Francesco, secondo il quale “lo scenario migratorio attuale è complesso e spesso presenta risvolti drammatici. Le interdipendenze globali che determinano i flussi migratori sono da studiare e capire meglio. Le sfide sono molteplici e interpellano tutti”. “Li chiamano migranti, clandestini, profughi: per noi sono anzitutto esseri umani, persone”, ha detto il sindaco di Lampedusa e Linosa, salutando il Papa all’inizio dell’udienza e portando la testimonianza di “comunità che vivono in prima linea l’impatto dei flussi migratori e hanno sempre avuto spazio per l’‘accoglienza”, divenendo così testimoni di “infiniti morti, ma anche di slanci di umanità e di ragioni di speranza”. Auspicando che il tema delle migrazioni non diventi “uno strumentale pretesto per dividere ancora di più la società”, Martello ha chiesto il sostegno del Santo Padre affinché il 3 ottobre diventi la Giornata per le vittime delle migrazioni e poi ha consegnato al Papa una croce, e Francesco ha risposto: “Ringrazio per questa croce così significativa che mi avete portato”.