Intitolare un luogo a Willy Monteiro. È la richiesta avanzata da Francesco Garofalo, presidente del Centro studi “Giorgio La Pira” di Cassano all’Jonio, in una comunicazione diretta al sindaco della cittadina ionica.
“Willy era uno di noi e la sua vicenda ha scosso gli animi di tutte e tutti, ha toccato i cuori di ognuno”, ha scritto Garofalo: “L’episodio drammatico che ha portato alla sua morte è questione di mani: le sue, che cercano di salvare, di rappacificare, di risolvere un litigio, e altre, che afferrano e tolgono la vita”. “Noi – osserva il presidente del centro ‘La Pira’ – siamo le nostre mani: meno si abituano ad aprirsi e a stringere altre mani e più si chiudono a riccio, moltiplicando disumanità e violenza”.
Quella del giovane, rimarca Garofalo, è “una morte assurda, che non può trovare nessuna giustificazione”. “Ora tocca a noi, educatori, insegnanti, genitori ed istituzioni, fare la nostra parte sul fronte del terreno della sfida educativa, per interrogarci a capire che qualcosa nel nostro sistema sociale, evidentemente, non funziona”, sottolinea il presidente del centro “La Pira”, secondo cui è necessaria “una riflessione a trecentosessanta gradi, per far sì che i nostri giovani crescano in sicurezza e, soprattutto”, siano portati “ad esprimere il meglio di loro”. “Sarebbe un bel segno – conclude Garofalo -, se lo facessimo per indicare a tutti che l’unica strada da perseguire è la civiltà dell’amore”.