Una mostra sulle terracotte del Rinascimento, uno scultore contemporaneo, tre voci femminili e un musicista, la possibilità di intersecare linguaggi diversi e intrecciare passato e presente, emozioni e vissuti. Sono questi gli ingredienti di “Mater materia – madri in dialogo”, la proposta del Museo diocesano di Padova per la sera di sabato 12 settembre. Un modo nuovo e arricchente per visitare e “vivere” la mostra “A nostra immagine. Sculture in terracotta del Rinascimento. Da Donatello a Riccio”, che sarà accompagnata dalle voci di tre lettrici (Marilé Angelini, Paola Stradi e Paola Zangirolami) e dai suoni di un musicista (Gian Pietro Pendini), da anni impegnati in una riflessione comune sulla maternità.
Un percorso di lettura tra le sculture, che prende nome dall’installazione di Antonio Ievolella – Mater materia, appunto – posta come sosta introduttiva alla mostra nelle Gallerie del Palazzo vescovile di Padova, sede delle esposizioni temporanee del Museo diocesano. Dalle 20 alle 23 del 12 settembre verrà proposta un’esperienza per tre gruppi (ore 20, 21 e 22) di massimo 20 persone.
“Le sculture, grazie alla terra, l’acqua e l’aria di cui sono fatte e al fuoco che le ha forgiate, ci svelano creature vive in cui rispecchiarci”, spiegano i protagonisti della serata. Un’occasione per vedere o rivedere, in modo nuovo, la mostra “A nostra immagine. Scultura in terracotta del Rinascimento da Donatello a Riccio”, aperta al pubblico fino al 27 settembre (giovedì e venerdì dalle 15 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19), è un omaggio alla grande eredità di Donatello che ha favorito nuovi slanci e originali esiti artistici al Rinascimento padovano.