Un regolamento provvisorio per garantire che chi fornisce servizi di comunicazione online possa continuare a individuare e segnalare abusi sessuali su minori online e a rimuovere materiale pedopornografico è stato pubblicato oggi dalla Commissione europea. Questa misura è stata considerata necessaria dal momento che, spiega una nota da Bruxelles, con l’entrata in vigore del codice europeo delle comunicazioni elettroniche (21 dicembre 2020), alcuni servizi di comunicazione online, come la webmail o i servizi di messaggistica, sono entrati nel campo di applicazione della Direttiva sulla e-Privacy che non contiene misure esplicite per il rilevamento di abusi sessuali su minori online. Il che significa che le attività di rilevamento dovrebbero interrompersi, in attesa dell’adozione di misure specifiche da parte degli Stati. Per colmare la lacuna quindi il regolamento di oggi permette che le attività di rilevamento continuino, nel rispetto del regolamento generale sulla protezione dei dati. “Lo scambio online di materiale che rappresenta abusi sui minori è l’abbrivio di una catena viziosa di atti criminali”, ha spiegato la commissaria per gli affari interni, Ylva Johansson, perché la proposta di oggi “garantisce che gli attuali sforzi dei fornitori di comunicazione online di denunciare possano continuare”. Con queste attività infatti si possono identificare e salvare vittime, ridurre l’ulteriore diffusione di materiale pedopornografico e identificare e investigare sui colpevoli.