Nel 40° anniversario di Solidarność, i vescovi polacchi “con gratitudine ricordano il movimento che unì il popolo nella lotta per la dignità e la libertà religiosa”, recita il comunicato pubblicato ieri, 31 agosto, al termine della 386ª plenaria dell’episcopato che si è svolta a Jasna Góra. Il documento ricorda inoltre che in Polonia la catechesi nelle scuole è stata reintrodotta 30 anni fa e sottolinea in quel contesto “la complementarietà dell’insegnamento della religione nelle scuole e della catechesi comunitaria in parrocchia”. “Nel difficile tempo della pandemia” i presuli esprimono “la loro riconoscenza nei confronti di tutti coloro che hanno inteso quel momento come sfida pastorale e come possibilità di evangelizzazione”, incoraggiando la ricostituzione delle comunità parrocchiali attorno alla celebrazione domenicale. Inoltre, ringraziano tutti gli operatori sanitari impegnati ad aiutare i malati di Covid. Il documento riassume anche altre tre questioni di particolare rilevanza alle quali i vescovi hanno dedicato la loro attenzione: i casi di abuso su minori da parte di alcuni sacerdoti, l’intensificarsi di molteplici forme di violenza e aggressività nello spazio pubblico ed economico e la questione delle persone che s’identificano come Lgbt.
I presuli, nel relativo documento, sottolineano “la necessità di rispetto” nei confronti delle persone, ma esprimono anche la loro contrarietà “ai tentativi di dominazione” da parte degli ambienti Lgbt e soprattutto “agli sforzi di equiparare le coppie omossessuali con quelle unite in matrimonio, nonché all’adozione dei figli da parte delle coppie di persone dello stesso sesso”. I vescovi, infine, hanno anche espletato alcuni atti formali e, tra questi, hanno provveduto alla scelta del nuovo portavoce dell’episcopato: il 55enne padre Leszek Gęsiak, già direttore della sezione polacca della Radio Vaticana.