“Il vescovo non è solo per i cristiani, ma è per tutti, coltiva gioia, pace, sicurezza, amore e rispetto. Non possiamo crescere senza amare e cooperare con tutti. Il sacerdozio non è esercizio di potere o di leadership”. È il monito che il patriarca caldeo di Baghdad, card. Louis Raphael Sako, ha lanciato durante l’ordinazione del nuovo vescovo dell’eparchia di Zakho, mons. Felix Dawood Al Shabi, che si è svolta nella serata del 30 agosto nella cattedrale di San Giuseppe a Baghdad.
Il cardinale ha salutato il nuovo vescovo augurandogli di “essere un servitore di Cristo, un apostolo della comunione e un servitore di tutti, specialmente dei più poveri” e di “rilanciare la diocesi e la Chiesa”. Per fare questo, però, ha affermato il patriarca Sako, “servono buoni rapporti con il governo locale, con i notabili e religiosi musulmani. Non possiamo crescere senza amare e cooperare con tutti”. Nella diocesi, ha ricordato il patriarca, “ci sono modelli e tradizioni radicate che sono difficili da cambiare. Ma il rinnovamento è un processo globale pertanto non si può scegliere una parte e lasciare tutto il resto. La risoluzione dei problemi si trova con l’amore, la saggezza e prendendo la decisione giusta. Dobbiamo vivere ciò che predichiamo, in modo che il nostro insegnamento diventi testimonianza. Vescovi e sacerdoti sono chiamati ad essere esempi di Cristo sulla terra. Non dobbiamo dimenticare che il sacerdozio è un servizio, non un interesse”. Dal card. Sako sono giunti anche gli auguri di pronta guarigione a tutti i malati da Coronavirus, alle religiose del Patriarcato caldeo contagiate e ai due vescovi ausiliari di Baghdad, mons. Robert Jarjis e mons. Basilio Yaldo, anch’essi alle prese con il Covid-19.