“Esorto ciascuno di noi a prendere maggiore consapevolezza del peccato contro il creato, che avviene ogni volta che l’uomo dimentica di essere creatura e si innalza a padrone delle cose e delle persone: è a partire da ciò che si distrugge la natura, si spoglia la terra delle sue risorse, si inquina l’acqua, il suolo e l’aria”. Lo ha scritto mons. Donato Oliverio, vescovo di Lungro, in un messaggio alla diocesi per la Giornata mondiale di preghiera per la Cura del Creato, che si celebra oggi. “In una terra tanto ricca e bella – ha scritto il presule – proprio in virtù delle molte situazioni di degrado che vediamo attorno a noi, soprattutto in questi luoghi dove la bellezza di Dio si può conoscere, ammirare e condividere, siamo chiamati nel cammino quotidiano a ridimensionare il nostro passo”. Mons. Oliverio ha sottolineato come “nei mesi appena trascorsi abbiamo toccato con mano la nostra fragilità, ma grazie a Dio abbiamo anche sperimentato la bellezza di un cuore trasformato dall’Amore di Dio, nei tanti gesti di vicinanza e solidarietà a cui abbiamo assistito”. “Con sentimenti di grande speranza – prosegue il messaggio – chiediamo al Padre la grazia della conversione, domandiamo la grazia di cambiare mentalità, di rompere ogni struttura di peccato verso l’ambiente e verso il nostro fratello, in modo da poter essere sempre più e sempre meglio custodi del creato, usufruendo dei beni della terra tanto quanto il nostro fabbisogno e senza alcuno spreco”.