Accoglienza dei senzatetto, sostegno per le cure medico-ospedaliere e soccorso alimentare. Li offrono i salesiani a chi ha perso familiari, tetto e lavoro a causa delle due esplosioni che si sono verificate nei giorni scorsi a Beirut. La congregazione religiosa ha una sede a Jbeil, a 37 km a nord dalla capitale del Libano, e da lì intervengono con il loro sostegno alla popolazione più colpita. Missioni Don Bosco ha attivato un filo diretto con il responsabile in loco, don Simon Zakerian, per rimanere aggiornati sulla situazione e sulle misure che vengono intraprese. “Per un Paese già sull’orlo del collasso economico questa tragedia sarà un altro durissimo colpo”, afferma il presidente di Missioni Don Bosco, Giampietro Pettenon, in un messaggio inviato ai sostenitori. I salesiani libanesi provano ad andare oltre con lo sguardo e rilanciano un appello alla solidarietà internazionale: “Se da molti si leva un grido di disperazione e di rabbia, noi lanciamo un grido di speranza, guardando soprattutto ai giovani libanesi, pieni di risorse e intraprendenti”.
Missioni Don Bosco ha inviato un aiuto per rispondere ai fabbisogni immediati, mentre lancia in queste ore una campagna straordinaria per una raccolta fondi mirata all’aiuto sanitario e alimentare ma anche all’assistenza psicologica per i bambini rimasti sotto shock. Sono state già individuate 80 famiglie alle quali i salesiani hanno iniziato a portare concreto soccorso.