È completamente inagibile il convento francescano di San Giuseppe della Custodia di Terra Santa, situato nel quartiere di Gemmayzeh, a 800 metri dal porto di Beirut dove il 4 agosto un’esplosione ha devastato la capitale libanese provocando, fino ad ora, 137 morti, migliaia di feriti e 300mila sfollati. Tra questi anche i frati della comunità. In un video diffuso dal Christian Media Center della Custodia di Terra Santa si vedono le immagini di quel che resta del convento accompagnate dal commento di uno dei frati, padre Riccardo Ceriani. “Questa mattina ci siamo tutti recati, per vedere la situazione, nel nostro convento di Beirut: si può dire che sia completamente inagibile, anzi lo è. Naturalmente – siccome il convento si trova praticamente davanti al porto – il boato è stato non solo più avvertito ma anche più subíto. I nostri frati stanno tutti bene, si può dire proprio grazie alla Provvidenza perché la stanza di Padre Angelico – che è quella che dà sulla strada – è completamente distrutta. La chiesa ha avuto anche quella i suoi danni ma essendo una struttura molto massiccia ha risposto abbastanza bene, nel contesto di un quartiere che è distrutto. Oggi, tornando indietro, siamo passati proprio dal porto, e lo spettacolo era desolante: a noi che purtroppo siamo abituati agli effetti della guerra ha ricordato molto il disastro e la devastazione che c’è stata ad Homs dopo i bombardamenti, o certe zone di Aleppo…è veramente una cosa impressionante”.
Dai frati libanesi giungono testimonianze che parlano di “forte onda d’urto per l’esplosione, come un terremoto che ha distrutto tutto”. E poi il pensiero per “la gente povera che ha famiglie, bambini. Come faranno a riparare la propria casa? È successo tutto in momento crisi economica difficile per il Libano con molta gente senza lavoro”. Il Custode di Terra Santa padre Francesco Patton, da Gerusalemme, ha inviato un messaggio ai frati per invitarli alla preghiera: “vi invito tutti quanti a pregare per i defunti, per i feriti e per le loro famiglie. Vi invito a pregare perché questo episodio resti un episodio incidentale e non degeneri in un nuovo conflitto. Il principe della pace, nostro Signore Gesù Cristo, doni pace al Libano, e Maria, regina del Libano, protegga tutti i suoi figli”.