“L’esplosione a Beirut ha messo ulteriormente a rischio la speranza in un futuro migliore”. È quanto afferma l’associazione giovanile “Non Dalla Guerra”, impegnata nel volontariato in Medio Oriente, che in una nota esprime “vicinanza al popolo libanese ed invita tutte e tutti a donare, nel limite delle proprie disponibilità, alle organizzazioni ed enti che stanno svolgendo dei servizi essenziali per la popolazione” in particolare a favore della Lebanese Red Cross per il primo soccorso e di Beit el Baraka per le persone che hanno perso la propria casa. “Da ottobre – si legge nella nota – il Paese è passato attraverso una serie di proteste, durate mesi, volte ad un cambiamento della classe politica, che ancora non è avvenuto. Successivamente, l’arrivo del Covid-19 e di una pesantissima crisi economica, assieme ad una notevole svalutazione della lira libanese hanno gettato il Paese nello sconforto più totale costringendo gran parte della popolazione a vivere sotto la soglia della povertà. Ora, l’esplosione toglierà il porto ad una città marittima che viveva di importazioni dall’estero che ora non potranno più arrivare alla capitale. Le immagini di una città distrutta, di case sventrate, di vetri rotti e muri crollati fanno male a noi, ma ancora di più a chi 45 anni fa ha visto scoppiare una guerra in quegli stessi posti. Una città, perla del Mediterraneo, che si è ritrovata nuovamente in macerie, fumante e sanguinante, le sue strade solcate dalle ambulanze ed i suoi ospedali sovraffollati”.