“La pandemia sta continuando a causare ferite profonde, smascherando le nostre vulnerabilità. Molti sono i defunti, moltissimi i malati, in tutti i continenti. Tante persone e tante famiglie vivono un tempo di incertezza, a causa dei problemi socio-economici, che colpiscono specialmente i più poveri”. Il Papa ha ripreso le udienze del mercoledì, dopo la consueta pausa di luglio, con un riferimento all’emergenza sanitaria in corso, sia pure a diverse velocità, in tutto il mondo. “Per questo dobbiamo tenere ben fermo il nostro sguardo su Gesù – nel mezzo di questa pandemia lo sguardo su Gesù – e con questa fede abbracciare la speranza del Regno di Dio che Gesù stesso ci porta”, l’invito rivolto dal Pontefice nella prima udienza di agosto, trasmessa in diretta streaming dalla biblioteca privata. “Un Regno di guarigione e di salvezza che è già presente in mezzo a noi”, ha proseguito Francesco: “Un Regno di giustizia e di pace che si manifesta con opere di carità, che a loro volta accrescono la speranza e rafforzano la fede”. “Nella tradizione cristiana, fede, speranza e carità sono molto più che sentimenti o atteggiamenti”, ha ricordato il Papa: “Sono virtù infuse in noi dalla grazia dello Spirito Santo: doni che ci guariscono e che ci rendono guaritori, doni che ci aprono a orizzonti nuovi, anche mentre navighiamo nelle difficili acque del nostro tempo”. “Un nuovo incontro col Vangelo della fede, della speranza e dell’amore ci invita ad assumere uno spirito creativo e rinnovato”, la proposta di Francesco: “In questo modo, saremo in grado di trasformare le radici delle nostre infermità fisiche, spirituali e sociali. Potremo guarire in profondità le strutture ingiuste e le pratiche distruttive che ci separano gli uni dagli altri, minacciando la famiglia umana e il nostro pianeta”.