L’associazione Libera, fondata da don Luigi Ciotti, e la rete internazionale Alas – América Latina alternativa social hanno inviato in questi giorni una lettera di solidarietà al presidente della Commissione della Verità (Comisión de la Verdad) della Colombia, il gesuita padre Francisco De Roux.
L’organismo, previsto dagli accordi di pace e incaricato di fare luce su oltre mezzo secolo di conflitto, con particolare attenzione alle vittime e alle loro testimonianze, è in queste settimane sotto attacco in Colombia a causa di strumentalizzazioni politiche portate avanti dalle forze politiche, attualmente al potere, contrarie all’accordo di pace. “Noi, familiari italiani delle vittime innocenti delle mafie – si legge nella lettera -, vogliamo esprimere il nostro sostegno a tutte le vittime del conflitto armato in Colombia e ai loro familiari”. La costruzione di una pace stabile e duratura “non può prescindere dal riconoscimento di quanto è stato vissuto dalle vittime, dalla garanzia di non ripetizione e dal rispetto dei diritti umani”.
Libera mette in evidenza che “anche noi in Italia lottiamo insieme per ottenere giustizia e verità sugli omicidi dei nostri cari, per questo vogliamo sostenere anche lo sforzo fatto quotidianamente dalla ‘Comisión de la Verdad’. Siamo coscienti del pericolo generato nello screditare chi lavora per portare alla luce la verità, lo abbiamo vissuto quando hanno ucciso i nostri cari e hanno provato ad occultarla. Pertanto, vogliamo esprimere pubblicamente tutta la nostra solidarietà anche a tutti i rappresentanti sociali che stanno subendo minacce per il loro impegno”.
Commenta da Bogotá Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina: “Questo appello è molto importante, mentre continuano gli attacchi contro padre De Roux, che in un’intervista al quotidiano ‘El Tiempo’ di domenica scorsa ha dovuto spiegare perché ha cancellato un seminario che prevedeva l’intervento di un generale dell’Esercito, a giudizio per tre esecuzioni extragiudiziali, a carico di coloro che qui vengono definiti ‘falsos positivos’, civili eliminati e poi fatti apparire con uniformi di guerriglieri”.
Questo ponte tra le vittime italiane antimafia e le vittime colombiane è particolarmente attuale dopo che il leader delle Farc, Rodrigo Londoño Echeverri, conosciuto come Timocenko, oggi senatore, ha dialogato con Salvatore Mancuso, potentissimo comandante dei paramilitari che, dopo un decennio di condanna negli Usa per narcotraffico, sta ritornando in Colombia. Nel 2008 il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri aveva chiesto l’estradizione in Italia di Mancuso, per i suoi stretti legami criminali con la ‘ndrangheta calabrese. Il procuratore Gratteri anche nel maggio scorso ha sequestrato un ingente quantitativo di droga nel porto di Gioia Tauro proveniente dalla Colombia.