Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro il mese di luglio 2020 sono state 288.873, in diminuzione di circa 90mila casi rispetto alle 378.671 dei primi sette mesi del 2019 (-23,7%). È quanto emerge dagli open data Inail su “Infortuni e malattie professionali” relativi ai primi sette mesi del 2020.
“Questa diminuzione – viene spiegato – è influenzata dal sostenuto calo delle denunce registrate tra marzo e luglio, con 86mila casi in meno rispetto al periodo marzo-luglio 2019 (-31,6%), a causa soprattutto dello stop forzato tra marzo e maggio di ogni attività produttiva considerata non essenziale per il contenimento dell’epidemia da nuovo Coronavirus e delle difficoltà incontrate dalle imprese nel riprendere la produzione a pieno regime nel periodo post-lockdown”.
Stando ai dati diffusi, il calo maggiore si è registrato nel mese di maggio, con denunce praticamente dimezzate rispetto allo stesso mese del 2019. Seguono aprile e giugno con una riduzione di oltre un terzo nel confronto con l’anno precedente e, infine, marzo e luglio, con cali al di sotto del 20%. I mesi di gennaio e febbraio di quest’anno, non coinvolti pienamente dalla pandemia, hanno registrato decrementi inferiori al 4%.
A livello nazionale si è registrato un decremento sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 321.675 a 255.669 (-20,5%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro, che hanno fatto registrare un calo del 41,7%, da 56.996 a 33.204. Escludendo, nel confronto tra i due anni, i mesi di gennaio e febbraio le diminuzioni sono molto più marcate, pari rispettivamente al -27,4% e al – 56,1%.
Tra gennaio e luglio di quest’anno l’analisi territoriale evidenzia un calo delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese. La flessione che emerge dal confronto dei primi sette mesi del 2019 e del 2020 è legata soprattutto alla componente maschile, che registra un calo del 28,8% (da 243.512 a 173.283 denunce), mentre per quella femminile si attesta al -14,5% (da 135.159 a 115.590). Tra gennaio e luglio la diminuzione ha interessato sia i lavoratori italiani (-24,6%), sia quelli comunitari (-15,8%) ed extracomunitari (-20,0%).