Attualmente sono tre i corpi senza vita ritrovati in mare al largo di Praialonha e Steccato di Cutro, nell’area urbana di Crotone, dove ieri mattina da una imbarcazione di migranti è scoppiato un incendio. Al momento il numero dei feriti accertati è di cinque persone, due delle quali hanno riportato delle ustioni gravi e sono state trasferite nell’ospedale di Catanzaro mentre le altre tre, tra cui anche due uomini della Guardia di Finanza, sono state portate in quello di Crotone. La Caritas diocesana di Crotone, in una nota, ha espresso “il proprio cordoglio per le vittime del tragico incidente”. “Grande apprensione la si manifesta per i dispersi e i finanzieri feriti” e “si ribadisce con forza come siano necessarie vie sicure e legali di ingresso e predisporre attività di soccorso nelle emergenze del Mediterraneo”. Per l’organismo diocesano, “l’assenza di coordinamento internazionale sui fenomeni migratori causa tragedie come questa o come quelle di cui si sente eco dalle coste del nord Africa” e “come Caritas impegnata in attività di sostegno, accoglienza e supporto ai fratelli migranti, mettiamo a disposizione le nostre risorse per intervenire in questo momento di estrema difficoltà”.
Sull’accaduto è intervenuto anche padre Francesco Trebisonda, correttore provinciale dei Minimi di San Francesco di Mare, patrono delle genti di mare. “Non si può rimanere indifferenti dinanzi ad un simile accaduto. S. Francesco di Paola farebbe udire forte la sua voce a difesa della dignità umana, in questo caso profondamente lesa”, ha scritto padre Trebisonda in un messaggio. “Dal santuario di Paola, cuore della fede di Calabria, si alza un appello urgente a riscoprire la sussidiarietà, valore umano e cristiano eminentemente esercitato dal santo Patrono della nostra Regione, anche in tempi di pandemia”.