“Siamo consapevoli che l’enciclica Laudato si’ ci provoca ad entrare nella prospettiva di una conversione piena ma il mondo di oggi non ha bisogno di ‘sentinelle’ pronte a denunciare la presenza del nemico. Il male è già arrivato, purtroppo, in termini di devastazione e degrado”. Lo ha detto il vescovo di Trapani, mons. Pietro Maria Fragnelli, nell’omelia della messa che ha celebrato ieri in cattedrale, durante la quale ha inviato a “rafforzare l’impegno per la nostra casa comune” riprendendo il tema degli Orientamenti pastorali.
Secondo il presule, l’atteggiamento che deve segnare lo sguardo e l’opera dei credenti è quello dei “vigilanti”. “Come le vergini del Vangelo che attendono lo sposo siamo chiamati alla vigilanza intesa come capacità collettiva di segnalare il bene, di lasciarci sorprendere dal bene”. Nella sua proposta Fragnelli declina una metodologia pastorale attraverso tre parole chiave della formulazione, diventata popolare, di don Tonino Bello: annuncio, denuncia, rinuncia. “L’annuncio della creazione che parte da Cristo – ha aggiunto – dà la chiave di lettura di tutta la storia e riporta dunque al senso più profondo della creazione. Questo stesso annuncio della Parola si fa denuncia delle distorsioni e di ogni male”. Quindi, l’invito a “riprendere in mano sul serio l’enciclica di Papa Francesco per risalire alle radici profonde della denuncia senza essere risucchiati dal vortice degli slogan o di parole non pensate”.