“È fatto divieto di organizzare pellegrinaggi sul luogo indicato dalle presunte apparizioni dell’Arcangelo Michele nel territorio della parrocchia di Petralia Sottana; è fatto altresì divieto di erigere edicole votive per il culto pubblico legate al suddetto fenomeno, senza il nullaosta dell’ordinario del luogo”. È così che dalla diocesi di Cefalù si ribadisce ancora una volta “Non constat de supernaturalitate” riguardo alle segnalazioni che arrivano in curia circa una nuova presunta “apparizione” dell’Arcangelo Michele. In una nota ufficiale a firma del vescovo, mons. Giuseppe Marciante, e diffusa oggi, così si legge: “È di ieri la notizia che il sig. Salvo Valenti dell’arcidiocesi di Palermo, dopo una nuova presunta ‘apparizione’ dell’Arcangelo Michele, ha raggiunto in pellegrinaggio Petralia Sottana con una croce di legno accompagnato dal sig. Gaetano Montalbano dell’arcidiocesi di Agrigento ‘per riportare i valori cristiani nel mondo e per fare abolire le leggi che offendono Dio e fanno soffrire l’Umanità'”.
In merito il vescovo, ricordando un proprio intervento del settembre 2019, “tiene nuovamente a precisare” che “da quanto risulta, il ‘veggente’, sig. Salvo Valenti, non gode di alcun riconoscimento e di nessuna approvazione da parte delle autorità ecclesiastiche competenti della sua arcidiocesi di Palermo, né della nostra diocesi, riguardo sue visioni, sogni e colloqui con San Michele Arcangelo”.
La nota chiarisce anche che “nel territorio di Petralia Sottana, comune della nostra diocesi, alle pendici di ‘Mont’Alto’, non è stato eretto alcun santuario dedicato a S. Michele Arcangelo come meta di relativi pellegrinaggi che vedano la partecipazione di presbiteri o fedeli della Chiesa cefaludense” e che “tali ‘pellegrinaggi’ sono iniziative di carattere esclusivamente personale, che rispondono a possibili esigenze spirituali di singoli individui, comunque non concordate né approvate dall’autorità ecclesiastica competente”. Inoltre il pellegrinaggio di domenica viola le disposizioni della diocesi di Cefalù per il contenimento del contagio da Covid-19 del 13 maggio 2020 che vietano ogni forma processionale. Pertanto, mons. Marciante rende noto che “si chiede su questo punto un controllo da parte delle autorità competenti”.