“Non possiamo non mettere in atto tutte le disposizioni per evitare il contagio; possiamo rimboccarci le maniche per inventare nuovi stili di vita più sobri, più rispettosi di tutti, compreso il Creato; affrontare con pazienza e coraggio, con umiltà e creatività, le sfide del cambiamento sempre più veloce e consistente”. Lo ha scritto mons. Domenico Cancian, vescovo di Città di Castello, nel suo messaggio pubblicato nel Foglio di collegamento della Chiesa tifernate. Il presule indica “alcuni impegni urgenti che sono veramente decisivi per la nostra crescita umana e spirituale, valorizzando la ragione (a partire dal buon senso) e la fede”. Un’attenzione particolare è rivolta dal vescovo al mondo della scuola che “sta per iniziare con tante difficoltà”. “È bene far partire l’anno scolastico ‘in presenza’, osservando le note regole – osserva –. Ognuno di noi faccia la sua parte per sostenere l’educazione e la formazione, oggi più che mai necessaria. Sosteniamo tutto il personale addetto, i ragazzi e le famiglie. Invito gli insegnanti di religione cattolica a dare il loro massimo contributo”.
In merito alla crescita della povertà, il vescovo annuncia vicinanza a chi soffre: “Aiutiamo a cercare lavoro e il necessario sostentamento, evitando sprechi. La nostra Caritas, con i suoi Centri di ascolto, sta facendo ulteriori sforzi per venire incontro a chi è maggiormente bisognoso. Faccio appello a possibili nuovi volontari e a condividere con quello che abbiamo e possiamo”.