L’arcivescovo di Managua, il card. Leopoldo José Brene,s ha convocato ieri sacerdoti e fedeli a una giornata di preghiera, silenzio, pianto e supplica. L’obiettivo era di pregare come atto di riparazione in seguito al sacrilegio e alla profanazione del Corpo di Gesù nella sua reale presenza nel Santissimo Sacramento e alla distruzione della statua del Sangue di Cristo, rimasta praticamente carbonizzata durante l’attentato di venerdì 3 luglio.
Il porporato ha chiesto ai fedeli di contemplare la croce rimasta in piedi, di aggrapparsi a essa e gridare, come Gesù: “Perdonali, perché non sanno cosa stanno facendo”, ” Signore, abbi pietà del tuo popolo”.
Ha proseguito il card. Brenes: “Questa azione demoniaca non ha solo ferito Gesù nel Santissimo Sacramento, l’immagine consacrata e venerata del Sangue di Cristo, la sua cappella, il luogo di culto, la nostra chiesa della cattedrale, il tempio madre della nostra arcidiocesi, ma anche tutti noi sacerdoti, religiosi, religiosi, fedeli cattolici, devoti di questa immagine consacrata, uomini e donne intimi di buona volontà”.
Nella giornata di ieri sono stati molti i piccoli altari improvvisati nelle parrocchie e nelle abitazioni. Resta forte, in ogni caso, il controllo della Polizia. Sempre ieri, al mattino il cardinale voleva entrare in cattedrale, ma ha desistito per la forte presenza di agenti che presidiava l’area della chiesa.