“È chiaro che lo Stato deve fare la sua parte in termini di repressione, deve rafforzare l’efficienza, l’efficacia della risposta, lo stiamo facendo soprattutto in queste terre la mafia ha espresso una capacità di fuoco e di penetrazione che io stesso che conosco queste terre non pensavo”. Lo ha sottolineato, oggi, il premier Giuseppe Conte, intervenendo a Cerignola all’incontro “Legalitour: percorsi di legalità, formazione ed orientamento nel sistema educativo nazionale di istruzione”.
Però, ha aggiunto il presidente del Consiglio, “vedete non è solo un problema di efficacia dell’azione dello Stato sul piano repressivo, dobbiamo lavorare tutti e da questo punto di vista avvertiamo grande questo senso di responsabilità soprattutto il governo per creare delle opportunità, creare delle opportunità perché è anche facile dire bisogna percorrere dei sentieri virtuosi quando su questi sentieri virtuosi non sono disseminate le opportunità, delle chance che si offrono in particolare a voi alle nuove generazioni, è per questo che abbiamo in animo, ci stiamo già lavorando, in parte già l’abbiamo fatto, anche quel Cis, quel Contratto istituzionale di sviluppo su cui abbiamo stanziato 300 milioni nella consapevolezza che questa è una delle aree che soffrono di più per mancanza di investimenti, in termini di infrastrutture, investimenti a tutte le latitudini, progetti culturali”. Di qui l’invito a non fermarsi: “Adesso abbiamo nuove risorse, come sapete e avete sentito, dall’Europa, io dico anche quello è una grande opportunità per la per l’Italia e la Comunità nazionale deve vivere quella prospettiva con grande senso di responsabilità. Tocca a noi, soprattutto realizzare le premesse perché si possa veramente cambiare l’Italia, le risorse sono cospicue, non dovremmo disperderle, dovremmo dirigerle e indirizzarle verso progetti di investimento, che riguardino in particolare la scuola, i percorsi di formazione, dobbiamo investire molto di più nei percorsi di formazione nella scuola, nella università, nella ricerca”.
Il premier ha precisato: “Dobbiamo investire più in nell’Italia della banda larga e ultralarga e io dico è un diritto… oggi se dovessimo scrivere o riscrivere la Costituzione, la mia premura sarebbe che fosse inserito il diritto fondamentale all’accesso a internet, alle tecnologie infotelematiche, perché oggi il divario culturale e sociale passa anche da lì, non possiamo consentire che ci siano dei luoghi, dei Comuni, delle famiglie, che non abbiano accesso a internet e dobbiamo avere la capacità di investire in tutte le infrastrutture digitali e dobbiamo avere la capacità di spesa che l’Italia sia in cui non è riuscita a esprimere, perché, dobbiamo dircelo, i fondi molto spesso ci sono anche ma non c’è capacità amministrativa, lo Stato, nelle sue varie articolazioni, non riesce a esprimere diciamo una capacità di elaborare progetti, di realizzarli e quindi, come si suol dire, di metterli a terra”.