“Cosa succede alla fraternità quando scompare il bisogno dell’altro? Quando vengono meno l’idea di Dio e quella del ‘prossimo’?”. Si fa strada una tendenza alla ‘egolatria’ che bisogna neutralizzare. A dirlo è don Armando Matteo, docente alla Pontificia Università Urbaniana di Roma, intervenuto ieri alle Giornate di spiritualità di Assisi. “Il contesto in cui viviamo spesso non ha porte aperte per la fraternità – ha spiegato Matteo -. Lo stesso Papa Francesco ha parlato del tempo dell’uomo di oggi come del tempo dell’egolatria. Siamo nar-cinici. Una fusione di narcisismo e cinismo. Cosa fare? Dal mio punto di vista la fraternità è centrale nell’Evangelii Gaudium”. E difatti questa è la chiave di accesso ad una nuova fraternità genuina.
Stamani si è aperta la terza giornata delle quattro previste ad Assisi, all’interno della diciottesima edizione delle Giornate di spiritualità missionaria della Fondazione Missio. Mons. Augusto Barbi con una rilettura dell’episodio di Filippo e l’eunuco dagli Atti degli Apostoli, ha introdotto il tema dell’annuncio cristiano che allarga l’idea di fraternità. “La figura di Filippo include tutti gli emarginati, immagine di una Chiesa in uscita che riesce ad includere”, ha spiegato il biblista. Filippo è fedele perché è “un evangelizzatore interiormente disponibile ad ogni eventualità. Ogni incontro e situazione può diventare occasione di dialogo che fa progredire la ricerca”. Nel pomeriggio il seminario prosegue con una relazione di suor Alessandra Smerilli, docente di economia all’Auxilium, su società ed economia solidale.