“La Chiesa, dotandosi di questo Servizio, vuole rinnovare la sua scelta preferenziale ed inequivocabile per le persone più fragili e vulnerabili, alle quali tutti siamo chiamati ad offrire il nostro contributo e il nostro sostegno”. Così il vescovo di Caltagirone Calogero Peri spiega la costituzione, ieri, del Servizio diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Don Antonio Carcanella ne è il referente diocesano, mentre don Michelangelo Franchino è il responsabile della comunicazione. A far parte del Servizio sono stati inoltre chiamati l’avvocato canonista Salvatore Ialuna, il sovrintendente capo della Polizia di Stato Luigi Di Liberto, la psicologa Rosaria Giaquinta, i coniugi Giuditta Gulino e Alessandro Vanella, e Carmela Migliore e Gaetano Caruso.
Tra i primi compiti, al Servizio sono affidati la promozione e l’accompagnamento delle attività di prevenzione e formazione a livello territoriale. Per il vescovo, “la predilezione di Gesù per i piccoli, i poveri, i peccatori, per i malati e gli emarginati spinge ogni credente e la comunità cristiana a seguire il suo esempio e ad attualizzare questa missione”, soprattutto a fronte di “aspetti della cultura contemporanea e frange della nostra società con equivoche, devianti e deviate posizioni rinnovano purtroppo gli attacchi e la sofferenza delle persone più indifese”.
“L’individuazione dei referenti per il Servizio – conclude – è solo il primo passo dato che la loro scelta mira a valorizzare esperienze e competenze, che saranno ulteriormente approfondite con appositi corsi di formazione”. Questi saranno in Sicilia, promossi dal Servizio regionale presieduto dal vescovo di Mazara del Vallo mons. Domenico Mogavero, delegato della Conferenza episcopale siciliana.