“Ragazzi, siate responsabili. Io mi fido tantissimo di voi. So che darete il buon esempio”. Questo l’appello che la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha rivolto “a tutti gli studenti per una ripartenza davvero in sicurezza”, partecipando in collegamento, ieri, al Giffoni Film Festival. “Il 14 settembre la scuola riparte, anzi ripartono le tante scuole d’Italia. Abbiamo più di 4mila plessi scolastici, più di 8mila autonomie. Abbiamo fatto un lavoro enorme per garantire al massimo la sicurezza di studenti, studentesse e di tutto il personale scolastico”, ha sottolineato la ministra, ricordando che “c’erano aule non agibili, sono stati fatti lavori di edilizia scolastica da parte degli enti locali, sono stati trovati anche spazi esterni alla scuola”.
Rispondendo alle domande dei ragazzi, Azzolina ha evidenziato che che il futuro della scuola passa per l’innovazione: “È lo strumento che può permettere ai ragazzi italiani di essere competitivi in una visione cosmopolita. Questo significa essere coraggiosi, non lasciarsi condizionare da visioni negative della vita perché fuori c’è un mondo bellissimo fatto di opportunità e di occasioni di crescita. Serve poi formazione se davvero crediamo che gli studenti possano fare la differenza per il futuro del nostro Paese”. Servono anche investimenti: “Non bastano le parole – ha osservato la ministra -, ci vogliono i fatti. Ed ecco che noi da gennaio ad oggi abbiamo investito sette miliardi di euro e 2.9 miliardi di euro solo per la ripartenza di settembre, per i lavori di edilizia scolastica leggera, per assumere il personale, a tempo determinato o indeterminato, per la formazione. Tutto questo significa credere nella scuola come motore del Paese”.
Durante l’emergenza da Covid-19 è stato fatto ricorso alla didattica a distanza. “Non eravamo pronti – ha ammesso Azzolina -, non avevamo device disponibili per tutti, ma abbiamo fatto squadra, abbiamo gemellato le scuole più innovative con quelle che erano più indietro. Questi mesi ci hanno permesso di acquisire esperienza. Ora abbiamo dei riferimenti fissi” nelle linee guida redatte nel frattempo. “Oggi possiamo dire che il quadro a livello nazionale su questo fronte è più omogeneo”, ha assicurato la ministra.