Proseguono ad Assisi le Giornate di spiritualità missionaria dal titolo ‘Non lasciamoci rubare la fraternità’. Stasera, in una sessione dedicata alle ‘radici della fraternità’, il teologo Ezio Falavegna (Facoltà teologica del Triveneto), parlerà di stili di vita evangelici e di come “riconoscere il dono di cui l’altro è portatore”. Quest’anno l’emergenza Covid ha costretto a trasferire in modalità on-line l’evento della Fondazione Missio, ma la partecipazione è comunque molto elevata. Gli organizzatori fanno sapere che sono 200 gli iscritti, “con un picco di ascolti dalla diocesi calabra di Oppido-Mamertino-Palmi, presente con 30 insegnanti collegati on-line”.
Le dirette sono seguite anche da missionari Fidei donum di Brasile e Guinea Bissau e da alcune suore di Porto Rico e Malta. Il biblista Augusto Barbi terrà nel tardo pomeriggio una lectio su “conflitto e discernimento”, ponendo all’attenzione la modalità di ricomposizione delle divergenze tramite la disponibilità all’ascolto, allo scambio e alla “capacità di prendere le distanze dalla propria visuale”. A seguire Falavegna spiegherà che “alla base della nostra fraternità ecclesiale e universale c’è la comune esperienza della paternità di Dio”. E che “prima ancora che essere una caratteristica dei cristiani, la fraternità è un’esperienza propria di ogni donna e uomo chiamati a custodirla”. Per il biblista Barbi persino il conflitto (in famiglia, in parrocchia, nella vita associativa) se ben affrontato, può diventare fecondo e generare crescita. Infine, per tutti, l’obiettivo del tessere relazioni il più possibile fraterne, è quello di generare “fiducia nella vita che – dice Falavegna – nonostante le ferite che immancabilmente la segnano, mantiene la sua promessa di salvezza contenuta già in ogni nascita”.